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Note di Mary

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Ho creato questo Blog per poter condividere con Te tutte le mie passioni. Quali sono? La musica, l'arte,il teatro, il cinema, la televisione ,i libri, il make up, la moda, gli animali, i bambini... ok forse sto correndo un po' troppo... Ma ho davvero tante cose nel cuore e spero avremo qualcosa in comune! Ah, che sbadata dimenticavo di presentarmi. Mi chiamo Mariachiara ma spesso mi chiamano Mary, ho 20 anni e sono napoletana. Io sono pronta ad entrare nel mio piccolo grande mondo e tu se vorrai... seguimi!

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La danza del mare - Parte 2

  • Immagine del redattore: Mariachiara
    Mariachiara
  • 5 set 2018
  • Tempo di lettura: 5 min

Tre anni prima...

Lavinia: studentessa di Lettere moderne, 20 anni, capelli lunghi biondo oro, occhi azzurri, molto esile di corporatura. Adora il posto in cui abita, i suoi genitori , dipingere e in generale la sua vita. Ma custodisce un segreto. Ha un bimbo di 2 anni a cui badare si chiama Cosimo, lei lo chiama affettuosamente "Momo". Il Padre è una ragazzo di cui non vuole ricordare nemmeno il nome. La loro storia fu complicata, lei era tanto giovane quanto innamorata, lui tanto giovane quanto egoista. Appena seppe della gravidanza di Lavinia, salì sul primo treno che gli passò davanti. Non si sa dove sia andato, e lei non lo rivide mai più. Non parla quasi mai di lui, non può fa troppo male. Lei non dice a nessuno del suo bimbo dagli occhi azzurri come i suoi. Tranne al suo unico amico ,Giacomo, che la conosce da sempre e condivide con lei le sue gioie e i suoi , innumerevoli, dolori.

Era una torrida estate, gli esami per loro erano quasi finiti e correvano in bicicletta lungo un viale alberato che non avevano mai percorso prima.

" Guarda che ti batto sempre, è inutile che gareggi con me! " dice Lavinia pedalando più forte che può. " Tu vinci perchè sei furba! " dice Giacomo rosso come un peperoncino. "Hai preso una scorciatoia!" "Cosa? Ho preso quella strada pensando che tu la conoscessi e invece guarda! Ci siamo persi! Dove porterà mai questo viale?" I due si guardano intorno. Non c'è anima viva. Si sentono solo i grilli cantare. "Dai, finiamo la strada vediamo dove ci porta" Dice lui in modo poco convinto. Sì , lui ha il senso dell'orientamento poco sviluppato. Ma sa sempre dove si trova la sua Lavinia, in realtà lo sente dentro il petto. Giacomo: 22 anni, alto, in carne quanto basta, castano, capelli ricci, occhi verdi. Studia per diventare medico, come il padre. Ha avuto qualche fidanzata, ma come si capisce, il suo cuore è sempre stato legato a Lavinia, indissolubilmente da quando l'ha conosciuta all'asilo.

Escono finalmente in una zona che sembra una baita. E’ la zona della città vicina al mare con i negozi tipici, i ristoranti, la bancarelle. E ovviamente il grande porto. I due arrivano infatti sul lungomare che affaccia su di esso. E da lì c'è un panorama mozzafiato. Si intravedono le barche di ogni grandezza, forma o colore, i pescatori che sistemano le reti, i gabbiani che sfiorano l'acqua … il tutto sotto lo scintillante sole di Luglio. " È bellissimo!" Esclama Lavinia " Che sciocchi siamo stati a non essere mai venuti fin qua giù" Giacomo osserva tutto, ma è troppo stanco per risponderle. "Perché non scendiamo più giù?" Andiamo sulla spiaggia lì in fondo!" Esclama Lavinia entusiasta. "No no e ancora no! Dobbiamo tornare è già tardi e tua madre si starà preoccupando, dovevamo essere a casa un’ora fa" dice Giacomo con severità. "D'accordo" Lavinia obbedisce , ma pensa che deve assolutamente ritornare in quel luogo, è perfetto per scrivere le sue poesie.

Lavinia vive in una villetta in campagna situata poco lontano dal centro della città. È un piccolo paradiso, pieno di fiori e piante colorate ovunque. I suoi hanno costruito tutto: dalla casa di mattoncini rossi, alla stalla dove alloggiano gli animali, al piccolo orticello sul retro. C’è anche un’ altalena legata al tronco di un albero e lì la ragazza scorge il suo Cosimo stendere le braccia per salirci e dondolare.

“Ehi! Furfante!” dice sorridendo “ Non puoi salirci da solo sei troppo piccolo, Momo”. La madre lo prende in braccio e sedendosi sul altalena dondola dolcemente.

Intanto Giacomo era entrato in casa e stava conversando seduto nella cucina con Rebecca , la madre di Lavinia. “ Tra poco andrò a trovare mia nonna che abita lontano da qui. Mi manca molto! E’ l’unica persona che può farmi da madre, da quando lei ...è morta” dice rattristato.

“ Lo so, caro, è stato un dolore troppo forte ed improvviso per tutti noi. Ma come procedono le indagini? Si è scoperto qualcosa? Fu o no un incendio doloso?” dice Rebecca ansiosa di sapere.

“ Non si sa nulla , è tutto bruciato e per gli agenti è difficile prendere indizi da quello che resta del capannone. Anche le telecamere sono danneggiate e i video che hanno registrato si vedono molto male. Ci vorrà molto lavoro e dovremo aspettare ancora molto tempo.”

La donna accarezza Giacomo, ma rimane in silenzio. Lei era amica con Amelia da moltissimi anni. Ricorda sempre il momento in cui le hanno dato la notizia della morte. Fu terribile, nessuno si sarebbe mai aspettato che una donna affascinante , in carriera e con una bella famiglia morisse improvvisamente e in un modo così atroce.

“ Ma adesso non ci pensiamo, ho preparato la crostata di fragole che ti piace tanto! Tieni!”, gli porge un piattino con una grossa fetta. Lavinia era entrata con Momo in braccio, il piccolo è affamato. “ Si sta facendo tardi!” dice il suo amico prendendo la torta e alzandosi

“ Sei sicuro di non voler rimanere per cena? Ho preparato il pollo arrosto ”dice Rebecca sorridendo.

“ No grazie non vorrei disturbare oltre! ” dice lui imbarazzato

“ Ma tu non ci disturbi mai! Puoi venire quando lo desideri non è vero cara?”

Dice la madre alla figlia facendole l’occhiolino.

“ Sì certo e poi potremmo aggiungerlo nello status di famiglia ormai..” i tre ridono, mentre Lavinia lo accompagna alla porta.

“ Bene , allora ci vediamo domani? ” le dice lui sorridendo.

“ Perché no ” poi si ricorda di voler andare al porto da sola. “ Oppure la settimana prossima! Buona serata! “ Chiude la porta.

“Quel ragazzo, è tanto caro, educato, cortese! Non trovi Lavi?”

“Sì …so che vorresti farmi mettere insieme a lui… Di che parlavate prima? Stavate spettegolando alle mie spalle?” dice lei incuriosita.

“ No, noi stavamo semplicemente chiacchierando , e di sua madre per di più! Sai che era mia amica e lui lo vedo come un mio secondo figlio. E’ troppo fresca la ferita e fa bene ad entrambi parlarne…” dice Rebecca trattenendo le lacrime. “ Adesso aiutami ad apparecchiare, tra poco arriva tuo padre.” Lavinia prende il piccolo Momo e lo fa sedere al tavolo poi comincia ad apparecchiare.

Si sente il lontananza il rumore di un camioncino che si avvicina .Infatti era Giuseppe.

“ Famiglia? Sono tornato e ho molta fame!” dice l’uomo spalancando la porta. “ Ciao Cosimo! Diventi ogni giorno più pesante” dice alzando il bimbo sulle spalle.

“ Il Pollo è pronto! A tavola! Ma tu lavati le mani ” dice la donna al marito. Poi tutti si siedono intorno al tavolo e rimangono in religioso silenzio.

Il pomeriggio dopo Lavinia tornò al porto col suo taccuino. Tira un venticello leggero, e lei è seduta su una panchina vicinissima al mare. Lì vicino ci sono dei lavori di manutenzione e degli uomini stanno spostando delle merci . Lei è contentissima di aver trovato quell’oasi di pace che la ispira particolarmente. In effetti sente di amare molto il mare ma vivendo così lontano da lì non aveva la possibilità di vederlo spesso. Inizia a scrivere qualche parola , descrivendo ciò che sente guardando quell’ incantevole veduta.

Sente in lontananza qualcuno che canticchia un motivetto, si volta e vede che è un ragazzo che porta in spalla una grossa cesta. Lo guarda e rimane folgorata da quel giovane alto, muscoloso che per di più ha una splendida voce.

Ma a d’un tratto qualcuno grida “ Attenti voi laggiù! Toglietevi di lì! Sta per cedere!” ...



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